sabato 24 luglio 2010

I GENITORI: UNA GRANDE RISORSA

Abbiamo visto come sia importante per il bambino avere i propri genitori vicino durante l'ambientamento, ma quello che non abbiamo detto è come i genitori possono essere importanti anche per il sistema nido, quindi per le educatrici. Essi infatti possono divenre una grande risorsa se vengono valorizzati e coinvolti come patner nell'educazione dei bambini.Tutto ciò si esplicita nel modello del Paternariato che consiste nel essere un rapporto che:

  • mira all'uguaglianza tra le parti, rispetto alla presa di decisione;
  • si fonda sul riconoscimento reciproco dei saperi e delle competenze, sul principio dell'apprendimento nella reciprocità e quindi nella prospettiva di una pedagogia sociale dell'intervento;
  • sull'orizzontalità e la complementarietà dei saperi fra le parti: i saperi dei professionisti sono riconosciuti legalmente quelli dei genitori no, ma hanno comunque una loro legittimità.
    “Il nido non può essere un buon nido se rivolge la sua attenzione solo ai bambini; l'incastro tra l'opera dell'educatore e quella dei genitori è indispensabile, un incastro che non deve essere né invadenza né delega, ma un maturo ed esplicito equilibrio tra elementi”

martedì 20 luglio 2010

IL PICCOLO GRUPPO E L'IMPORTANZA DELL'AMBIENTE

Il piccolo gruppo permette al bambino di trovarsi in un ambiente rassicurante, intimo, che gli dà un senso di contenimento e quindi gli permette di esibire queste sue risorse. L'educatore sostiene il bambino, lo contiene in un piccolo gruppo e gli permette di esplorare l'ambiente, mantenendo il genitore nello stesso contesto. Questo permette al bambino di sentirsi sicuro, e allo stesso tempo di affrontare nuove esperienze. L'educatrice ha quindi un ruolo di mediazione tra i genitori e bambini nel nuovo ambiente.
E' quindi importante che l'educatrice abbia delle competenze che possano guidare l'organizzazione dell'ambiente, poiché esso si fonda sull'idea che il bambino sia naturalmente orientato all'esplorazione a cui si coniugano vincoli e possibilità. La presenza di spazi organizzati, con molti materiali offerti in modo razionale e di facile visibilità e accesso per tutti permette al bambino di crearsi una specie di mappa di un territorio trasparente e aperto, in cui ogni bambino si può orientare con bussole personali a seconda delle esigenze e della curiosità di ognuno.

martedì 6 luglio 2010

LA PRESENZA DEL GENITORE

Elisabeth Meins ha condotto vari studi sul rapporto tra madre e figlio, dimostrando che esiste una stretta correlazione fra la sicurezza che trasmette l'adulto al bambino e lo sviluppo delle capacità cognitive, emotive e relazionali. Il bambino ha bisogno di sentire che la madre “autorizza” l'educatrice a diventare una figura di riferimento, ha bisogno di sentire che la madre si fida. Ecco perchè durante il prmo periodo in cui il bambino viene inserito al nido si richiede la presenza del genitore, dato che il bambino,in sua presenza riesce ad esprimersi con molta più facilità e naturalezza e impara prima a come muoversi all'interno dell'ambiente.



sabato 3 luglio 2010

LA GRADUALITA'

L'ambientamento si fonda sul principio di gradualità e questo implica che vi sia un graduale raggiungimento di tappe e solo al sereno raggiungimento di una, sarà proposta la successiva. Questo significa che all'inizio si punterà a far in modo che il bambino conosca l'educatrice e l'ambiente predisposto e riesca a muoversi liberamente in esso con sicurezza.
A questo punto si potrà concordare con il genitore una sua uscita dallo spazio previsto per l’accoglienza, anche di pochi minuti e a seconda della reazione del bambino, si potrà constatare se egli è pronto alla fase successiva, vale a dire il prolungamento dell'assenza del genitore dopo averlo salutato, per trascorrere un po' di tempo solo con l'educatrice.
Quando il bambino avrà partecipato serenamente a questi momenti, compreso il saluto del genitore e il prolungamento del tempo con l'educatrice, allora si passerà gradualmente ad inserirlo completamente nella vita dl nido e quindi ai vari momenti di routine (del pranzo e del sonno se in bambino sarà inserito nel tempo pieno) e poi gradualmente al momento delle attività,.
I tempi di ambientamento vengono inizialmente ipotizzati, ma è necessario che l'educatrice sia flessibile nei confronti dei bambini, dei genitori e delle loro esigenze. Ogni bambino e ogni genitore sono infatti unici e quindi l'esperienza di ambientamento non sarà mai uguale per un genitore o per un altro. Al genitore viene chiesto tempo per essere presente durante l'ambientamento, garantendo il più possibile la continuità.

“Dare tempo all'ambientamento significa guadagnare tempo”

Partendo dal presupposto che in presenza di una figura di attaccamento il bambino è più disponibile a esplorare l'ambiente, più ricettivo agli stimoli e più pronto e aperto alle sollecitazioni, l'inserimento all'asilo nido rappresenta forse la tappa più impegnativa del lavoro dell'insegnante. “Si tratta da una parte di evitare un inserimento al nido basato sul distacco improvviso del bambino dalla madre e il conseguente allontanamento del bambino da persone che fino a quel momento si occupavano di lui; il problema è dettato, dall'altra, dalla consapevolezza che non è nemmeno efficace un distacco meccanicamente graduale.
“L'inserimento diviene un operazione complessa che richiede, proprio perché gli stili di attaccamento possono essere molto diversi l'uno dall'altro, la capacità di cogliere una molteplicità di indizi sia da parte dei bambini sia da parte dei genitori"