sabato 3 luglio 2010

LA GRADUALITA'

L'ambientamento si fonda sul principio di gradualità e questo implica che vi sia un graduale raggiungimento di tappe e solo al sereno raggiungimento di una, sarà proposta la successiva. Questo significa che all'inizio si punterà a far in modo che il bambino conosca l'educatrice e l'ambiente predisposto e riesca a muoversi liberamente in esso con sicurezza.
A questo punto si potrà concordare con il genitore una sua uscita dallo spazio previsto per l’accoglienza, anche di pochi minuti e a seconda della reazione del bambino, si potrà constatare se egli è pronto alla fase successiva, vale a dire il prolungamento dell'assenza del genitore dopo averlo salutato, per trascorrere un po' di tempo solo con l'educatrice.
Quando il bambino avrà partecipato serenamente a questi momenti, compreso il saluto del genitore e il prolungamento del tempo con l'educatrice, allora si passerà gradualmente ad inserirlo completamente nella vita dl nido e quindi ai vari momenti di routine (del pranzo e del sonno se in bambino sarà inserito nel tempo pieno) e poi gradualmente al momento delle attività,.
I tempi di ambientamento vengono inizialmente ipotizzati, ma è necessario che l'educatrice sia flessibile nei confronti dei bambini, dei genitori e delle loro esigenze. Ogni bambino e ogni genitore sono infatti unici e quindi l'esperienza di ambientamento non sarà mai uguale per un genitore o per un altro. Al genitore viene chiesto tempo per essere presente durante l'ambientamento, garantendo il più possibile la continuità.

“Dare tempo all'ambientamento significa guadagnare tempo”

Partendo dal presupposto che in presenza di una figura di attaccamento il bambino è più disponibile a esplorare l'ambiente, più ricettivo agli stimoli e più pronto e aperto alle sollecitazioni, l'inserimento all'asilo nido rappresenta forse la tappa più impegnativa del lavoro dell'insegnante. “Si tratta da una parte di evitare un inserimento al nido basato sul distacco improvviso del bambino dalla madre e il conseguente allontanamento del bambino da persone che fino a quel momento si occupavano di lui; il problema è dettato, dall'altra, dalla consapevolezza che non è nemmeno efficace un distacco meccanicamente graduale.
“L'inserimento diviene un operazione complessa che richiede, proprio perché gli stili di attaccamento possono essere molto diversi l'uno dall'altro, la capacità di cogliere una molteplicità di indizi sia da parte dei bambini sia da parte dei genitori"

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